“Comunicare a colori” corrisponde al mio metodo di lavoro che si incentra sulla comunicazione e sull’espressione di sé. La comunicazione è un mondo, complesso, affascinante, in costante evoluzione che porta alla necessità di una continua ricerca e formazione. Credo fermamente che l’arte, per il suo potere immediato di connettere le persone a sé stesse e all’altro, sia il mezzo più efficace per creare relazione e benessere psico-fisico, migliorando la qualità della vita di ognuno. Credo fermamente che a scuola vada fatta più Arte ed Educazione alle Emozioni perché riconoscere, accettare e vivere a pieno, attraverso l’esperienza espressiva e relazionale, le proprie emozioni renderà più forti, resilienti e consapevoli del valore di sé, dell’altro e del mondo che è la nostra casa. Credo però anche che l’esperienza artistica in classe debba essere un’esperienza di libertà e valorizzazione dell’unicità e non solo esercizio/compito che deve essere svolto seguendo schemi precostituiti e risultati che l’adulto si aspetta di trovare.
Nel mio lavoro amo utilizzare ogni ricerca espressiva di artisti di ogni epoca come punto di partenza per la costruzione della relazione e per trovare un ponte comunicativo che va aldilà della comunicazione verbale. Per questo nei miei laboratori o nei miei percorsi, utilizzo tutto quello che va aldilà delle possibilità date dalla comunicazione verbale: tutto questo permette in maniera naturale e istintiva, di sperimentare sempre nuove possibilità di relazione con gli altri e tra corpo e spazio. Non ha importanza che lingua conosci, da dove vieni, non hanno importanza le limitazioni che le persone hanno o si danno. Si può dipingere senza vedere e si può ascoltare senza udire, si possono fare infinite esperienze motorie con ogni parte del corpo in assoluta libertà espressiva valorizzando, attraverso l’arte, l’unicità di ognuno di noi e prendendone un pò da quella degli altri per arricchire la propria. Per questo, il metodo che ho messo a punto e sviluppato in anni di esperienza, valorizza e sviluppa quello che c’è, connettendolo a ciò che porta l’altro e a ciò che i nostri sensi percepiscono di fronte a un’opera d’arte in quel momento, nel qui e ora. Proprio perché lavoro sull’unicità e con le persone, la mia progettazione è assolutamente flessibile e in costante aggiornamento. Io stessa sono in costante aggiornamento e mai sazia di imparare e affrontare nuove sfide.
L’arte quindi per me non è solo contemplazione che al giorno d’oggi spesso neanche è vissuta a pieno, data la fretta con sui si tende a guardare le immagini intorno a noi. L’arte è strumento concreto per migliorare la comunicazione, la concentrazione, le prestazioni in ambito sociale, familiare e lavorativo. Per dirla con le parole di Nicolas Bourriaud in Postproduction – Come l’arte riprogramma il mondo: “Così l’opera non è più il punto terminale del “processo creativo” (non è un “prodotto finito” da contemplare), ma un sito di navigazione, un portale, un generatore di attività”.
Dalla conoscenza con i sensi di un’opera d’arte, grazie anche a supporti didattici artistici progettati e realizzati ogni volta ad hoc, si lavora poi all’espressione di sé e questo permette veramente di mettersi in gioco, per entrare veramente in relazione con sé stessi e con gli altri.
Ogni artista permette di lavorare su molteplici e multidisciplinari aspetti della nostra vita ma i miei artisti di riferimento per il metodo esperenziale che porto avanti sono i pionieri dell’arte relazionale come Maria Lai o il duo Gilbert and George con le loro Living Sculptures (il nostro corpo come opera d’arte).
Insieme al mio team di esperti, porto il mio metodo in musei e istituzioni culturali attraverso progettazioni ad hoc per ogni realtà, nelle scuole e presso il mio Atelier Artistico rivolto a Bambi e adulti.
Il mio metodo è strettamente connesso con le mie passioni che porto avanti con dedizione e impegno:
- L’arte e la sperimentazione dei molteplici linguaggi e possibilità espressive;
- La Lingua dei Segni Italiana che unisco alla mia pratica pittorica come indagine sul movimento espressivo e sulla relazione corpo e spazio;
- Arteterapia e Accessibilità museale: sono un’Arteterapeuta professionale e lavoro presso il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato insieme alla mia collega Arteterapeuta Claudia Masolini conducendo il Laboratorio di Attività Espressive, in collaborazione con l’Asl di Prato. Mi piace tantissimo progettare e sperimentare nuovi modi di mettersi in connessione con lo spazio del Museo e lo spazio interiore di ognuno di noi.
- Progettazione, Sperimentazione, Ricerca: sono le cose che mi danno grandissima energia ogni giorno e voglia di imparare sempre cose nuove, mettendomi sempre in gioco e affrontando sempre nuove sfide. Da oltre dieci anni collaboro con Musei e Istituzioni culturali del territorio toscano portando avanti progetti sperimentali e di accessibilità.