Cosimo (2 anni e 5 mesi) ha iniziato a chiudere i suoi segni, a creare quindi le sue prime FORME.
Il primo passo verso la capacità di controllo della propria mano, dei propri gesti, della propria individualità. I suoi disegni sono adesso accompagnati da una sua descrizione precisa. Qui di seguito, per esempio, è un disegno ispirato al mare: c’è un enorme balena che sta nuotando insieme a tanti pesciolini (i puntini bianchi intorno).
La prima volta che ha associato segni a precise immagini è stato già qualche mese fa ed è successo, una prima volta, su di un post-it giallo, sul quale ha fatto ghirighori che poi ha chiamato “nonno” e “nonna”.
Una seconda volta niente meno che sul muro del bagno, coi pastelli colorati, mentre stava comodamente sul fasciatoio a farsi cambiare. La composizione veniva ampliata tutte le volte che si doveva cambiare con segni e punti di colori diversi e alla fine… Ecco una splendida scena marina: c’è il mare in basso, azzurro, una barca che vi galleggia al centro (se ne vede, triangolare, una sorta di vela!) e poi, in alto, il cielo e il sole.
Questa è stata naturalmente la sua spiegazione dopo la sua conclusione, sulla quale non è più intervenuto dopo aver posizionato anche gli ultimi segni. I puntini sono i pesci nel mare e e, attenzione attenzione, uno di questi punti ha detto che è sua zia Mascha!
Sono i primi segni che portano verso l’intenzionalità della rappresentazione. É ancora la fase dove il bambino si lascia totalmente andare al puro piacere gestuale, con quella libertà che gli artisti del Novecento hanno saputo vedere come forza creativa primaria, che con l’età adulta non deve essere persa se si vuole essere artisti con la A maiuscola. Ora però a questa fase se n’è aggiunta un’altra: il racconto che permette un altro passo fondamentale, la capacità di collegamenti fra cose e ricordi. Ma questa è un’altra storia…
“A dodici anni dipingevo come Raffaello, ma ho impiegato una vita per imparare a dipingere come un bambino” – Pablo Picasso