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“Guardare” insieme ai bambini gli Occhi di Clet

Domenica 7 giugno io e la mia famiglia abbiamo incontrato l’artista francese Clet Abraham, mentre installava una delle sue opere facenti parte del progetto “Gli Occhi di Prato”. E’ avvenuto il pomeriggio presso il Sottopasso del Serraglio, in Viale Galilei, davanti al murale del 2006 dell’altro famoso street artist Blu, “A Very Long Story”.

clet ombra

Nell’arco della giornata ci eravamo avventurati tra le strade di Prato, proprio alla ricerca dei giganteschi “personaggi” di Clet con grossi nasoni e occhi. I bambini si sono divertiti molto in questa “caccia al tesoro” che si è conclusa niente meno con la possibilità di assistere a tutte le fasi di montaggio di uno dei suoi lavori.

Clet a lavoro

Le forme metalliche sono state issate con corde, mentre ombre e suoni hanno contribuito ad accentuare l’emozione del momento. Anche il piccolo Gabriele di 11 mesi osservava concentrato e interessato gli spostamenti, mentre le persone intorno a noi si fermavano o solo si voltavano incuriositi. Non mancava chi suonava il clacson quando il traffico veniva momentaneamente fermato in alcune fasi più delicate. Insomma il sottopasso era diventato per l’occasione un palcoscenico, un’azione di teatro che coinvolgeva nella fruizione dell’opera d’arte i cittadini, spettatori-attori dai sentimenti contrastanti.

Occhi sottopassaggio ferrovia montata

Noi abbiamo giocato con le espressioni comunicate con pochi, sintetici tratti, dai personaggi che piano piano si formavano, dalla bocca immensa come l’arco di una porta antica. Bocca aperta e tonda, curiosa e sorpresa, del personaggio con occhiali creato dalla “Forma squadrata con taglio” di Henry Moore in Piazza San Marco. Bocca squadrata, “un po’ pensierosa” quella del sottopasso.

moore clet

Trasformazioni del visibile permettono una particolare visione, come quella privilegiata dei bambini: poter vedere di nuovo le cose per la prima volta.

Il teatro marino

Tempo di mare, tempo di scoprire con i piccoli esploratori i suoi colori e i suoi abitanti. Per i giovanissimi di 10 mesi il mare è una fantastica esperienza sensoriale. Già il mettere i piedi e sentire il freddo dell’acqua, sentire tra le mani i granelli di sabbia e spostarla da destra a sinistra e viceversa, è un’esperienza che necessita di grande impegno e concentrazione. Per i più grandi di 4 anni niente di meglio che darsi alla progettazione e costruzione di un bel castello di sabbia. Si inizia con una buca profonda che viene riempita d’acqua e, tutt’intorno, ecco che prende pian piano vita una struttura circolare fortificata con tanto di altissime guglie, fatte facendo sgocciolare dall’alto la poltiglia di sabbia bagnata. Troppo divertente!

teatro marino

Dopo il mare ci dedichiamo con i piccoli esploratori a ricrearlo, con i suoi colori e i suoi fantastici abitanti. Oggi creiamo un mare “in movimento”…

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Davanti all’opera… “Ovunque proteggi”

Sono davanti all’opera “Ovunque proteggi”, video animazione creata montando insieme 82 dipinti in sequenza, lavoro del 2012 dell’artista Federico Gori.

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Foto sbiadite ricordano vite lontane, ricordi vissuti che non si possono afferrare, esattamente come non si può afferrare il vento. Eppure in quest’opera Federico Gori davvero sembra riuscirci. I rami degli alberi dietro le figure si muovono trasportati da una brezza leggera e sembrano ridare vita a ciò che non c’è più, quel movimento fresco che sa di autunno o di primavera. Da quel vento sembrano riprendere vita anche le persone care raffigurate che a tratti chiudono le palpebre, o muovono la testa a riafferrare quel respiro perduto. La musica della sala aiuta a anzi mi catapulta in un tempo che non è più solo quello dell’artista ma che diviene il mio. Quelle persone care all’artista divengono e si trasformano nei connotati, divenendo le persone care mie, tutto ciò che ho perduto.
Mi catapultano silenziosamente nel silenzio di un cimitero, dopo un funerale, quando tutte le persone sono andate via e rimane solo una foto sulla lapide, che da quel momento subirà tutte le trasformazioni del tempo dopo quel tempo, della vita dopo quella vita.

Poi la musica si ferma, quasi impercettibilmente, come i movimenti dei personaggi e arriva il suono del vento, fra i rami degli alberi.

Info per vedere l’opera e molto altro

Info utili per visitare la mostra:

“Federico Gori. Come afferrare il vento”

Dal 9 maggio al 26 luglio 2015, dal giovedì alla domenica e festivi

Orario: 10.00/13.00 – 15.00/18.00

Costo: Biglietti d’ingresso (comprensivi anche della visita alla collezione permanente di Palazzo Fabroni) – Intero € 3.50 – Ridotto € 2.00