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Riparazioni

“Quest’opera ha inizio adesso che la punta della penna ha toccato il foglio bianco, al buio, in una notte di mezza estate e coi suoni del sonno intorno. Sarà un’opera sofferta, nasce indecisa e confusa, traballante e incomprensibile” – dal diario della mia ricerca.

“Riparazioni” 2019 Tela, cuciture e elementi naturali – opera visitabile fino all’11 ottobre 2019 presso la sede Jonas di Firenze

“Riparazioni”, realizzato in occasione del Festival “l’Eredità delle donne”, è stato essenzialmente un percorso, una ricerca di me stessa e, proprio come percorso e ricerca, trova il suo senso più profondo. Realizzare un lavoro artistico è una delicata impresa interiore perché aldilà dei segni, delle forme, che si materializzano via via, c’è la persona che lo realizza, la sua mano che trema, il suo cuore che batte in una danza di emozioni contrastanti, c’è la paura di fallire, di non essere in grado. C’è anche l’energia vitale che comunque vada tu sei lì, in quel momento, ad esprimere te stesso, senza veli e con i tuoi sogni sulle spalle. Come diceva una delle mie artiste preferite, Louise Bourgeois, l’opera è un combattimento all’ultimo sangue tra l’artista e i suoi materiali, tra l’artista e la sua idea e il modo, le tecniche da usare per renderla visibile.

E sono proprio gli scritti della Bourgeois ad avermi accompagnata quotidianamente attraverso i suoi pensieri. Per questo parti integranti dell’opera, o meglio del percorso, sono il libro “Distruzione del padre Ricostruzione del padre” e un piccolo diario sul quale, giornalmente, ho annotato difficoltà, fallimenti, frustrazioni, paura di non farcela, sogni, speranze… Tutti quei sentimenti che accompagnano inevitabilmente la propria ricerca espressiva.

Come comunicare ciò che si ha dentro? Con quale mezzo e in quale modo?

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Pipistrelli nella notte

Cosimo, 6 anni, racconta storie piene di dettagli nei suoi disegni. é un piacere starlo ad ascoltare mentre li racconta. Oggi il protagonista è un pipistrello che vola nella notte per cercare un posto dove dormire. Ci sono due alberi: in uno c’è un alveare, nell’altro una tana. A destra in basso un laghetto molto popolato: ci sono due squali a sinistra, a destra in alto una medusa e in basso un corallo, una tartaruga marina e un regalo. Sì un pacco regalo perso da qualcuno che passava di lì.

Cosimo ha una bella grafica, i suoi disegni sono conclusi anche senza colorarli, con i soli contorni neri tracciati in maniera libera e sicura sul foglio da disegno. In questo periodo io e Cosimo stiamo lavorando sul nostro rapporto. Bisogna stare attenti a non trasmettere ansia ai nostri figli e, spesso, dopo intense giornate di lavoro, badare alla casa, pensare a cosa cucinare, districarsi tra mille cose, diventa molto difficile mantenere un autocontrollo e una calma che sono necessari. Ti senti sopraffare dalla stanchezza. E’ bello chiedere scusa ai propri figli per qualcosa che li ha feriti, una brontolata che li ha fatti ammutolire, un urlo che non ci voleva… Dir loro cosa ci ha fatto irritare… I bambini si sentono capiti e amati se condividiamo con loro le nostre emozioni e chiediamo loro cosa provano e cosa avrebbero voluto cambiare della giornata appena trascorsa. Noi siamo una squadra. Buonanotte amore mio!

Conversazioni a tavola: esercizi di osservazione creativa con i più piccoli

C’è l’uva, di due colori, nera e gialla, sembra matura. C’è il pollo e anche un po’ di pane, c’è dell’acqua in una bottiglia di vetro. C’è un vaso dipinto con un po’ di verde-acqua e verde. Ci sono pere e mele, arance e qualche foglia. Una signora sta parlando con degli uomini. C’è una sciarpa bianca e delle sedie. Una sedia è fatta di legno e ha sopra un telo. Si trovano in una casa buia che è stata abbandonata. C’è un po’ di luce che forse viene da una finestra vecchia sull’altra parete, che non vediamo. Noi siamo dentro la stanza con loro, sennò non potremmo vederli perché ci sarebbe la parete con la finestra.

Forse stanno parlando di come è andata la loro giornata, proprio come fa la nostra famiglia la sera a cena. “È stata una giornata sorprendente” dice l’uomo con la barba, un po’ pelato e con una conchiglia bianca sul petto. Lui è felice.

“Dai è stata carina la mia giornata, anche se un po’ faticosa”, dice l’uomo con una toppa sul gomito con dentro un fazzoletto. È sorpreso perché è tornato a casa e ha trovato tanto cibo e non se lo aspettava. La cosa che gli piace di più è il pollo.

“La mia giornata è stata un po’ noiosa, prima di tutto perché dovevo fare tutto io, decidere io e il mio capo non c’era”, dice l’uomo col fazzoletto al collo, un cappello bianco e una fascia al braccio. Lui è triste.

La signora al centro del tavolo è un pò stanca perché ha dovuto cucinare tutto lei mentre gli altri erano a lavoro. E’ stanca però è serena perché la cena è venuta bene. Suo marito è il signore con la toppa seduto e gli altri due sono gli amici.

Ora sono affamati, hanno finito di raccontarsi la giornata e iniziano a mangiare le cose buone in tavola.

Cosimo (6 anni) davanti alla “Cena in Emmaus” di  Caravaggio (1601). Olio su tela, 141 × 196,2 cm. Londra, National Gallery