Archivi categoria: Esperienze con le opere d’arte

Solchi, sfere e ferite: avventure nella “materia prima”

Siamo andati a vedere la mostra “Materia Prima, la ceramica dell’arte contemporanea” presso il Palazzo Podestarile di Montelupo Fiorentino. Suggestiva mostra visitabile fino al 30 giugno 2016.

Leoncillo Leonardi "Tempo ferito II" 1963
Leoncillo Leonardi “Tempo ferito II” 1963 Terracotta smaltata e engobbiata

La cosa che è piaciuta di più ai miei bambini è stato il senso di mistero e magia che l’illuminazione delle sale dava, conferendo alle opere degli artisti Spagnulo, Leoncillo, Mainolfi, Cerone e Ducrot un aspetto ancora più vitale. Le forme diventano personaggi fantastici danzanti nello spazio.

Leoncillo Leonardi "Al limite della notte" 1960 Terracotta smaltata engobbiata
Leoncillo Leonardi “Al limite della notte” 1960 Terracotta smaltata engobbiata

Tra le sale più suggestive anche per un bambino molto piccolo come Gabriele di quasi due anni, è la sala dedicata a Luigi Mainolfi. Al centro le grandi “Sfere di Castellammonte” sono un’attrazione irresistibile.

Luigi Mainolfi "Sfere di Castellammonte" 2015Terracotta
Luigi Mainolfi “Sfere di Castellammonte” 2015Terracotta

Così come la terracotta appesa alla parete diventa pelle squamosa piena di occhi. Insomma passando da una sala all’altra, da un’opera all’altra, ci si sbizzarrisce a inventare storie.

Luigi Mainolfi "Chioma" 1985 Terracotta
Luigi Mainolfi “Chioma” 1985 Terracotta (part.)

Ferite, solchi, fori, rientranze e sporgenze vertiginose stimolano la gestualità a casa davanti ad un bel pezzo di creta. Cosimo, 5 anni, ha usato la tecnica dell’impronta, usando vari giochi. Uno degli effetti più particolari è quello derivato dall’impressione di soldatini e piccoli carri armati.

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Gabriele ha inferto solchi e fori con una matita, infilando anche le dita nella materia morbida.

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In mostra con te

Giorni fa siamo andati a vedere la mostra “La tela violata” al Lu.C.C.A. Center of Contemporary Art di Lucca. Ogni sala è dedicata ad artisti che hanno rivoluzionato la concezione classica di quadro, soprattutto di “spazio del quadro”, cercando un oltre, cercando di superare la bidimensionalità.

Lucio Fontana
Lucio Fontana

Cosimo, 5 anni, si è seduto sul pavimento di ogni sala e si è messo a prendere “appunti”. In questo periodo porta sempre con sé un taccuino e una penna e ogni tanto si ferma e scrive: lettere, parole. Risponde alla domanda “che fai?” dicendo “prendo appunti mamma”. Iniziare a scrivere lo ha stimolato molto nell’attenzione verso le cose che gli stanno attorno. Ma in mostra è andato oltre: ha preso appunti disegnando dal vero e catturando con attenzione particolari e caratteristiche delle opere che gli piacevano di più. È stato fantastico vederlo disegnare, mi sembrava di tornare ai tempi dell’Accademia, quando si andava alle mostre a studiare le opere ritraendole, per cogliere aspetti di cui non ti accorgi durante un’osservazione superficiale: solo che lui ha 5 anni!

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Il fregio dell’Ospedale del Ceppo di Pistoia restaurato.. Esperienze con l’arte uniche

Tra le esperienze più belle che abbiamo vissuto quest’estate alla scoperta delle bellezze del territorio,  vi è sicuralemte la visita al fregio dell’Ospedale del Ceppo di Pistoia appena finito di restaurare. Domenica 31 agosto scorso si sono concluse le possibilità di vedere da vicino un’opera straordinari, impossibile da gustarsi a pieno in condizioni “normali”.

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Il fregio ritorna ad essere usufruito da lontano ma restano fotografie e il ricordo di coloro che hanno potuto vivere una tele esperienza, anche quello dei più piccoli… A mio figlio di 5 anni sono piaciuti tanto i colori e le affascinanti storie dei personaggi rappresentati, come i “Cerusici”, i chirurghi dell’epoca, e i “Pappini”, il nome con cui venivano chiamati gli infermieri toscani, che somministravano alimenti e sostanze. Una cosa meravigliosa è stata anche il gioco di luce del sole che filtrava attraverso i fori delle impalcature: sembravano ci fossero tanti piccoli coriandoli che scendevano dal cielo.

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