Archivi categoria: Esperienze con le opere d’arte

Le mille e uno funzioni di un’opera d’arte

L’artista contemporanea di origini italiane, Céline Condorelli, nata a Parigi nel 1974, ama lavorare sullo spazio e le sue condizioni di “vivibilità”, sfidando la relazione fra arte e quotidianità e quindi tra l’aura dell’opera d’arte e una sua possibile funzionalità. Opere come “bau bau” propongono occasioni di seduta, riposo, riflessione, ascolto, conversazione, condivisione, suggerendo aggregazione e scambio tra le persone.

condorelli sediaL’opera d’arte contemporanea è legata indissolubilmente alla vita e diviene un nuovo punto di vista per guardare la realtà che ci circonda, rifletterci e magari vederla davvero per la prima volta. Anche gli oggetti e i mobili del vissuto diventano altro: un tavolo è anche una scala, una scultura è un ambiente per fare crescere piante, una serie di tavoli divengono una biblioteca.

pianta

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“A più voci”… e non solo…

Oggi si è svolto a Palazzo Strozzi il secondo Convegno Internazionale dal titolo “A più voci”, nel contesto dei progetti museali dedicati alle persone con Alzheimer e a chi se ne prende cura. Sono andata con mio figlio, Gabriele di 4 mesi, tra l’altro compiuti proprio oggi, ed è stata per me un’occasione che mi ha aperto gli occhi, in ogni senso e da più punti di vista. A livello professionale da anni sono interessata e penso ad una didattica museale che coinvolga a 360° i molteplici “pubblici” e in particolare le famiglie, i bambini, i diversamente abili e gli anziani. Il mettere a confronto, attraverso presentazioni dei vari progetti, ricerche e workshop interattivi, tante realtà museali, nazionali e internazionali, all’avanguardia nel settore museale, è stato stimolante e anche molto emozionante. E quando pensavo di aver compreso il più possibile da un’intera giornata intensa di attività, ecco che esco dalla sala e scopro che Gabriele si emoziona e “parla” davanti a un dispositivo didattico luminoso touch di ultima generazione, messo a disposizione da Palazzo Strozzi per il pubblico della mostra di Picasso, in questo momento in corso.

Di seguito tutte le fasi del suo “dialogo”.

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The spectrum of light – Paul Jenkins a Prato

“La vita appartiene ai viventi, e chi vive deve essere preparato ai cambiamenti” – Johann Wolfgang von Goethe, (da Gli anni di pellegrinaggio di Wilhelm Meister)

Phenomena yellow strike (1964) Acrilico su tela 152,6x101,3 - Martha Jackson Gallery, New York
Phenomena yellow strike (1964) Acrilico su tela 152,6×101,3 – Martha Jackson Gallery, New York

Dalla Tate Gallery; al MoMA; al Guggenheim Museum di New York, al Pompidou di Parigi; allo Stedelijk di Amsterdam, fino al National Museum of Western Art di Tokio, le opere dell’artista americano Paul Jenkins approdano al Museo di Pittura Murale di Prato e vi rimarranno fino al prossimo 30 novembre. Sotto questa nuova e suggestiva veste contemporanea riapre al pubblico il Museo di San Domenico, con un’inaugurazione che ha avuto un gran successo di pubblico. Gli spazi bellissimi del Museo, famosi per le sinopie di Paolo Uccello, erano rimati chiusi per ristrutturazione in seguito al trasferimento delle opere del Museo Civico, tornate lo scorso marzo a palazzo Pretorio dopo 16 anni di permanenza in San Domenico. All’inaugurazione, avvenuta sabato 27 settembre, doveva essere presente anche Suzanne Donnelly, moglie dell’artista, che non è potuta arrivare per motivi di salute ma che ha mandato una toccante lettera, letta durante la presentazione.

"Phenomena spanish reflections" (1967) Acrilico su tela 162,6x96,5  Gimpel & Weitzenoffer Gallery, New York
“Phenomena spanish reflections” (1967) Acrilico su tela 162,6×96,5 Gimpel & Weitzenoffer Gallery, New York

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