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L’invadenza dei segni e l’energia creativa di un bambino

La nuova fase creativa di mio figlio Cosimo viene da chiamarla “invadenza dei segni”. I suoi segni fin da subito hanno occupato tutto lo spazio del foglio, sconfinando anche oltre i limiti.

Cosimo (1 anno e 9 mesi) luglio 2012 – pennarelli lavabili su carta

Sto passando diverso tempo dietro a lui a ripulire i disegni che fa dappertutto. E’ chiaramente una fase normale di alta creatività dei bambini al di sotto dei due anni, che hanno bisogno veramente di poco per esprimersi e cha hanno proprio il bisogno di farlo attraverso il tatto ed il gesto. In quei segni naturalmente non c’è ancora alcuna intenzione di rappresentare qualcosa, anche se una volta Cosimo ha rsiposto alla mia domanda su cosa avesse rappresentato: “Nonna!”. E’ un’intenzione che si manifesterà a partire dai tre anni, tre anni e mezzo. Da allora in avanti i bambini inizieranno ad interessarsi alla resa del corpo umano, sottoforma di omino molto stilizzato, di solito riprodotto attaverso delle “croci”, cioè unioni di linee verticali e orizzontali.  Nella fase di Cosimo si è invece interessati al segno “puro”, legato alla importantissima scoperta di “causa-effetto” dei propri gesti. Per esempio Cosimo si diverte moltissimo con un vecchio timbro di suo padre che ha trovato. In breve si è accorto che pigiandolo, questo produce dei segni e, morale della storia, ha trovato un originale motivo decorativo per le mie pareti di casa!

Pazienza! Ci dievertiremo insieme a ridipingere di bianco… e poi vi racconterò i terrificanti risvolti…

Nel frattempo torniamo all’ “invadenza segnica”. Quando disegnamo insieme, a Cosimo do un foglio ed io ne prendo un altro, così inizio a dirgli: adesso faccio un gattino, o un elefante, ecc, e lui si disinteressa al suo foglio e, con i suoi segni invade completamente il mio, proprio nel punto in cui io avevo iniziato a disegnare.

Cosimo (1 anno e 9 mesi) luglio 2012 pastelli su carta (sottofondo con un elefante fatto da mamma)

Una volta mi scappò “Uffa” e da allora per lui è ancor più un divertimento sopraffare i miei disegni, esclamando lui stesso un suono come “Offa”.

Cosimo (1 anno e 9 mesi) luglio 2012 pennarello lavabile su carta (sottofondo di casine a lapis fatte da mamma)

A volte i segni si fanno ancor più energici e decisi e l’azione diventa una vera e propria esplosione di energia. In questi casi anche la scelta del colore diventa più decisa, con tonalità intense di blu, rosso, verde o marrone scuri che letteralmente soffocano con la loro presenza i segni sottostanti.

Cosimo (1 anno e 9 mesi) luglio 2012 pennarello lavabile su carta (sottofondo di casine a lapis fatte da mamma)

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Alla scoperta della meccanica delle cose

Quando abbiamo un figlio o abbiamo a che fare con bambini piccoli, spesso ci sorprendiamo della facilità con la quale si interessano alle cose più semplici. Non serve loro chi sa quali giochi comprati e impacchettati, hanno bisogno solo di fare esperienze pratiche con oggetti che trovano e richiamano la nostra attenzione per accompagnarli alla meravigliosa scoperta della vita.

Gli acchiappini: che mondo magico e colorato! Un semplice oggetto che affascina per la forma, per i colori e per la “meccanica”. Cosimo, mio figlio, è sempre stato incuriosito dall’azione di stendere i panni. Io non ci facevo molto caso ma in realtà lui studiava proprio il movimento delle mani.

Beh, dopo un attento studio di settimane, se ne sono visti i frutti. Adesso Cosimo riesce ad aprirli e ad appinzare oggetti: ne ha compreso il funzionamento. E’ allora che gli ho proposto un semplice bastoncino di legno che ho colorato a tempera per rendere più carino. Senza neanche dirgli niente l’ho ritrovato tutto pieno di acchiappini.

I bambini fremono per capire il senso delle cose, ricercando in conutinuazione esperienze dirette con gli oggetti. Gli adulti spesso tolgono di sotto mano oggetti che reputano pericolosi o non adatti, ma in realtà più che ai giochi preconfezionati i bambini sono interessati alla scoperta del mondo e, anche se non ce lo possono chiedere, sono sempre pronti ad ascoltare nuove spiegazioni. Chiaramente tutto questo presuppone di giocare e scoprire insieme a loro, quindi i giochi “sicuri” lasciateglieli per quando avete da sbrigare qualche faccenda ma prendetevi un momento dedicato all’esplorazione. C’è davvero da imparare dai nostri figli, è letteramento uno scambio reciproco. Ecco che allora si impara anche noi a “rinnammorarci” del nostro mondo.

Per esempio noi, in una delle nostre esplorazioni esterne, abbiamo trovato questo bellissimo ed enorme dente di leone. Anche questo ha una meccanica fantastica nella sua perfetta geometria . Già quelli più piccoli a Cosimo piacevano perchè ha capito che ci si poteva soffiare sopra e, come per magia, le componenti volavano, leggere come tante fatine. Anche con questo esemplare gigante Cosimo ha provato per un pò a soffiarci ma non accedeva niente; è comunque rimasto affascinato dal fatto che le parti non volavano via perché questo dente di leone è più grande e più forte.

Che giornata intensa di emozioni…

Un compagno di avventure da trascinare

I bambini piccoli amano trascinare le cose per casa, osservarne il movimento prodotto da loro stessi. Ecco che allora oggi vi propongo un gioco divertente e semplicissimo da fare in cinque minuti e col quale i vostri pulcini si intratterrano incuriositi: una bambolina trascinabile per i capelli.

In realtà si posso fare tante facce buffe e creare tanti vestitini diversi. Tutto ha inizio da un semplice cartoncino, io ne ho usato uno plastificato perchè è più resistente. Su di esso ci si disegna un volto e poi se ne ritaglia il contorno. Un  triangolo allungato di cartoncino è quello che ci serve per il corpo, che poi rivestiremo con una carta che ci piace per fare la fantasia dell’abito. Ci si piò sbizzarrire anche ad inserirci galette, bottoni, nastri e chi più ne ha più ne metta (ma in questo caso non è più un lavoretto da cinque minuti…).

All’estremità, sulla punta del triangolo ci incolleremo, con del nastro biadesivo, la nostra faccia. Adesso viene il momento più divertente: quello dell’acconciatura. Prendiamo dei lunghi fili di lana del colore che preferiamo per i capelli della nostra figura (noi abbiamo scelto il marrone). Per inserirli nella testa si fanno tre buchetti sulla fronte per farci passare i fili legandoli ognuno al foro apposito. E vai con la treccia… che finirà con un bel nastro colorato. E’ un bel gioco leggero e silenzioso. L’unica cosa da stare attenti è che di solito mentre i bimbi trascinano il loro nuovo amichetto tendono a camminare senza guardare avanti… 😀