Dal XX secolo gli artisti hanno avuto a disposizione della loro creatività un svariatissima quantità di materiali diversi. Tra questi oggi parliamo del vetroresina e di alcuni interessanti modi di espremersi con esso.
L’architetto e artista fiorentino Andrea Marini, usa materiali come il vetroresina per dar vita ad opere che sembrano in continua metamorfosi. Così la sua serie “Magma”, richiama processi di nascita e trasformazione della materia organica. Cellule che si moltiplicano all’infinito, “bozzoli, larve, spore, forme evocative di embrioni, germinazioni, proliferazioni, contaminazioni”, come descrive in una recensione sull’artista, scritta nel 2000, Elda Torres, definendo queste opere come prodotti di una “gestazione misterica”.
Marini inizia negli anni 80 del XX secolo la sua carriera artistica, lavorando nel suo atelier a Calenzano. La sue è una ricerca essenzialmente formale che indaga il rapporto uomo e natura; natura e artificio; forme, inquietanti e incerte, e materia.
Il materiale vetroresina è protagonista anche di opere d’arte contemporanea divenute famosissime: si tratta delle mucche dell’artista svizzero Pascal Knapp.
La storia di queste mucche che in breve hanno invaso tantissime città a giro per il mondo, nasce nel 1996 dal padre di Pascal, Walter Knapp, artista anch’egli. Fu lui che chiese al figlio di progettare una mucca a dimensione reali e tridimensionale da creare in fibra di vetro, per farci dipingere sopra gli artisti intervenuti alla Mostra d’arte di Zurigo del 1996. Pascal accettò l’incarico e iniziò la costruzione di un’armatura di legno, styrofoam (schiuma in polistirene estruso, un altro particolare materiale usato nell’industria), e rete metallica.