“Ci sono dei fili che cadono dal soffitto e sono attaccati al soffitto e al pavimento. Lo vedo perché ci sono dei puntini che li reggono.
C’è un tavolo e delle sedie. No , non è un tavolo perché si vede dalla forma: è un pianoforte. C’è una porta, quindi è una casa, no, non la definire una casa, una stanza. Infatti non c’è la cucina. Le sedie sono tante ma non si riescono a contare perché ci sono troppo fili e non si vede bene”.
Cosimo, 6 anni di fronte all’immagine dell’opera di Shiota.