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Riparazioni

“Quest’opera ha inizio adesso che la punta della penna ha toccato il foglio bianco, al buio, in una notte di mezza estate e coi suoni del sonno intorno. Sarà un’opera sofferta, nasce indecisa e confusa, traballante e incomprensibile” – dal diario della mia ricerca.

“Riparazioni” 2019 Tela, cuciture e elementi naturali – opera visitabile fino all’11 ottobre 2019 presso la sede Jonas di Firenze

“Riparazioni”, realizzato in occasione del Festival “l’Eredità delle donne”, è stato essenzialmente un percorso, una ricerca di me stessa e, proprio come percorso e ricerca, trova il suo senso più profondo. Realizzare un lavoro artistico è una delicata impresa interiore perché aldilà dei segni, delle forme, che si materializzano via via, c’è la persona che lo realizza, la sua mano che trema, il suo cuore che batte in una danza di emozioni contrastanti, c’è la paura di fallire, di non essere in grado. C’è anche l’energia vitale che comunque vada tu sei lì, in quel momento, ad esprimere te stesso, senza veli e con i tuoi sogni sulle spalle. Come diceva una delle mie artiste preferite, Louise Bourgeois, l’opera è un combattimento all’ultimo sangue tra l’artista e i suoi materiali, tra l’artista e la sua idea e il modo, le tecniche da usare per renderla visibile.

E sono proprio gli scritti della Bourgeois ad avermi accompagnata quotidianamente attraverso i suoi pensieri. Per questo parti integranti dell’opera, o meglio del percorso, sono il libro “Distruzione del padre Ricostruzione del padre” e un piccolo diario sul quale, giornalmente, ho annotato difficoltà, fallimenti, frustrazioni, paura di non farcela, sogni, speranze… Tutti quei sentimenti che accompagnano inevitabilmente la propria ricerca espressiva.

Come comunicare ciò che si ha dentro? Con quale mezzo e in quale modo?

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Il teatro marino

Tempo di mare, tempo di scoprire con i piccoli esploratori i suoi colori e i suoi abitanti. Per i giovanissimi di 10 mesi il mare è una fantastica esperienza sensoriale. Già il mettere i piedi e sentire il freddo dell’acqua, sentire tra le mani i granelli di sabbia e spostarla da destra a sinistra e viceversa, è un’esperienza che necessita di grande impegno e concentrazione. Per i più grandi di 4 anni niente di meglio che darsi alla progettazione e costruzione di un bel castello di sabbia. Si inizia con una buca profonda che viene riempita d’acqua e, tutt’intorno, ecco che prende pian piano vita una struttura circolare fortificata con tanto di altissime guglie, fatte facendo sgocciolare dall’alto la poltiglia di sabbia bagnata. Troppo divertente!

teatro marino

Dopo il mare ci dedichiamo con i piccoli esploratori a ricrearlo, con i suoi colori e i suoi fantastici abitanti. Oggi creiamo un mare “in movimento”…

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Una corona di foglie…e non solo…

Passare del tempo ai giardini è uno dei passatempi più apprezzati dai bambini, soprattutto con l’arrivo della bella stagione. Si può socializzare ma anche esplorare. Oggi decidiamo di dedicarci alla progettazione e realizzazione di una semplice ma efficace corona. La cosa più stimolante è che la faremo con ciò che troviamo. Infatti non serve niente, nè colla, nè forbici, nè nastro adesivo, quindi è un gioco molto adatto da fare anche per i più piccoli. Sicuramente però ci dobbiamo armare di fantasia.

Per la realizzazione della nostra corona noi abbiamo usato delle foglie e rametti di pitoforo. Dato che si tratta di una pianta ad uso soprattutto ornamentale o per creare siepi, un pò come l’alloro, si trovano molti esemplari in giro. E’ una pianta che si presta bene alla realizzazione della nostra corona perchè le foglie sono molto resistenti e di una certa ampiezza. Iniziamo la nostra costruzione…

 

Passo 1

Per prima cosa, col nostro piccolo, cerchiamo le foglie più belle e grandi (la quantità la vedremo via via che costruiamo). Insime alle foglie raccogliamo anche dei piccoli rametti che ci serviranno per unirle insieme, come fossero degli spilli.

Dopo averne unite quante foglie ci sembra che possano bastare per circondare la testa del nostro principe o principessa, il risultato sarà…

Passo 2

Adesso non ci rimane che unire le estremità pre creare una circonferenza. Questa è chiaramente la base della nostra corona, poi sta alla fantasia sbizzarrirsi con le decorazioni più varie.

 

 

 

Si può andare da una semplice foglia messa per verticale in un punto, a richiamare una piuma, come i copricapi da indiani…

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