Martedì 29 maggio 2012
Fare giochi insieme al proprio bambino stimola il linguaggio. Vi racconto l’ultima strabiliante esperienza:
Tutto è iniziato ai giardini, posti che aiutano molto i bambiuni a socializzare e, anche quando sembra che stiano in disparte e si limitino ad osservare, stanno costruendo dentro di sè quall’impalcatura di associazioni e riflessioni alla base dell’apprendimento. Questo lo dimostra il fatto che, giorni dopo l’ “osservazione”, il bambino imita azioni o suoni visti. Nel mio caso mio figlio, di quasi 20 mesi, ha visto fare il classico “Giro Girotondo” ad una mamma con la sua bambina. La madre in questione gli ha poi proposto di farlo tutti insieme. Lì per lì, sicuramente, perché si trattava di una cosa insolita e sconosciuta, mio figlio Cosimo si è dimostrato restio e voleva limitarsi ad osservare. Due giorni dopo questo episodio però inizia a dire, con notevole frequenza durante la giornata, una parola come “TONNO”. Non capivo inizialmente a cosa si riferisse perché gli ho spesso parlato dei pesci dato che è molto interessato agli animali in genere, ma mai gli avevo parlato del “tonno” nello specifico. Solo quando gli ho proposto in casa di fare il Girotondo col padre, ecco che lui ha ridetto “TONNO”. Sono anche le nostre, come genitori, scoperte fantastiche. Tonno era “tondo”, come girotondo. Adesso quando gli propongo di farlo si illumina con un bel sorriso. A me piace associare l’esperienza quotidiana all’arte, così ho proposto a mio figlio la Danza di Matisse che mostra un coloratissimo girotondo. Lui l’ha riconosciuto immediatamente e la visione ha stimolato suoni e voglia di giocare.
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