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Un prato speciale per la mia mucca

Tra le cose più belle da fare nel periodo estivo è dipingere all’aperto. Così con i più piccoli ci possiamo lasciar andare maggiormente alla sperimentazione delle materie pittoriche senza troppo paura di bagnarsi o sporcare per terra. E’ molto divertente giocare a colorare barattolini di varie dimensioni contenenti acqua. Una delle cose che piace fare a Gabriele, 2 anni, è travasare l’acqua da un contenitore all’altro e strittarci dentro il colore dai tubetti di tempera in maniera da colorare il liquido.  Ecco che questi gioco ci ha portato a sperimentare alcuni effetti.

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Si prende un barattolino d’acqua e si scelgono tre colori da mettere dentro, strizzando la tempera direttamente dal tubetto e senza poi mescolare il tutto. Si prende una spugnetta e, sempre senza mescolare, la si immerge leggermente sulla superficie di acqua e colore. Doposiché su un foglio di carta ruvudo piuttosto spesso, si tampona e si ottengono effetti molto belli, di colori non amalgamati, soprattutto mentre li applichi.

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Gabriele ha scelto colori freddi come il blu e il verde e sono venute fuori sensazioni di prato o bosco (tanto che poi ha preso la sua piccola mucca e ha fatto il verso “gnam gnam”, posizionandole il muso sopra il dipinto in maniera che sembrasse mangiare l’erba).  Alla prossima avventura cromatica estiva…

“Guardare” insieme ai bambini gli Occhi di Clet

Domenica 7 giugno io e la mia famiglia abbiamo incontrato l’artista francese Clet Abraham, mentre installava una delle sue opere facenti parte del progetto “Gli Occhi di Prato”. E’ avvenuto il pomeriggio presso il Sottopasso del Serraglio, in Viale Galilei, davanti al murale del 2006 dell’altro famoso street artist Blu, “A Very Long Story”.

clet ombra

Nell’arco della giornata ci eravamo avventurati tra le strade di Prato, proprio alla ricerca dei giganteschi “personaggi” di Clet con grossi nasoni e occhi. I bambini si sono divertiti molto in questa “caccia al tesoro” che si è conclusa niente meno con la possibilità di assistere a tutte le fasi di montaggio di uno dei suoi lavori.

Clet a lavoro

Le forme metalliche sono state issate con corde, mentre ombre e suoni hanno contribuito ad accentuare l’emozione del momento. Anche il piccolo Gabriele di 11 mesi osservava concentrato e interessato gli spostamenti, mentre le persone intorno a noi si fermavano o solo si voltavano incuriositi. Non mancava chi suonava il clacson quando il traffico veniva momentaneamente fermato in alcune fasi più delicate. Insomma il sottopasso era diventato per l’occasione un palcoscenico, un’azione di teatro che coinvolgeva nella fruizione dell’opera d’arte i cittadini, spettatori-attori dai sentimenti contrastanti.

Occhi sottopassaggio ferrovia montata

Noi abbiamo giocato con le espressioni comunicate con pochi, sintetici tratti, dai personaggi che piano piano si formavano, dalla bocca immensa come l’arco di una porta antica. Bocca aperta e tonda, curiosa e sorpresa, del personaggio con occhiali creato dalla “Forma squadrata con taglio” di Henry Moore in Piazza San Marco. Bocca squadrata, “un po’ pensierosa” quella del sottopasso.

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Trasformazioni del visibile permettono una particolare visione, come quella privilegiata dei bambini: poter vedere di nuovo le cose per la prima volta.

Tocco, ascolto, sento, gusto, vedo… la meraviglia di imparare insieme

Stare con i bambini è un’esperienza ogni giorno sorprendente e incredibile. Già dai 5 mesi d’età i progressi seguono un ritmo sempre più frenetico. Le cose da sperimentare con bambini così piccoli sono tante: in particolare suoni, colori, stimolazioni tattili e olfattive. I suoni diverranno sempre più importanti, i bambini sono molto attenti a ogni suono nuovo. Gabriele, dai 4 mesi e mezzo parla lungamente, con vocalizzi articolati e sonori: una musica meravigliosa e indimenticabile. Oggi, che ha 8 mesi e mezzo ha imparato un nuovo suono: scocca la lingua sul palato e la tira fuori, toccandosi le labbra come se avesse scoperto una nuova parte del proprio corpo. Tra i giochi quinidi che si possono fare sicuramente le stimolazioni sonore sono entusiasmanti e, d’altra parte, anche nel pancione ascoltare musica rilassa e fa reagire il bambino. Tra i giochi musicali, uno che piace molto è il nascondino col “bu” finale. Ma importante, anche per l’apprendimento delle parti del proprio corpo, sono canzoncine mimate come la “Pimpinella la pimpinà vuole i bacetti dal suo papà…” o la famosa “farfallina bella e bianca vola vola mai si stanca…” che prevede anche il movimento da sinistra a destra della mano ad imitare una farfalla che vola. Da qualche giorno questa canzoncina ha portato Gabriele sempre più a giocare con le sue mani imitando quello stesso movimento. Anche il ballo è un qualcosa di istintivo e innato e Gabriele, quando sente la musica inizia a muoversi a ritmo, andando avanti e indietro con la schiena con scatti che coinvolgono anche le gambe. Se poi lo tieni ritto mentre ascolta la musica piega le gambe giù e su sempre a ritmo e ride. E cari genitori, stimolanti fin da piccolissimi sono anche i musei, in paticolari quelli provvisti anche di supporti touch e elementi sonori. Gabriele è rimasto folgorato dalla saletta dai mille schermi con filmato della presentazione del Museo di Scienze Planetarie di Prato, con l’origine della vita, dalle Big-Bang, alle cellule, agli animali fino all’uomo.

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