A due anni e mezzo Cosimo osserva attentamente tutto ed è molto stimolato da linee, immagini e colori. Spesso mi vede disegnare e lo scopro ad osservare il movimento delle mie mani sul foglio da disegno o come inserisco il colore all’interno delle linee precedentemente tracciate. É successo che un giorno stavo preparando dei supporti didattici per un laboratorio per bambini sull’artista catalano Joan Mirò.
Cosimo si è interessato all’attività, alle forme di Mirò e in particolare a tre: il sole, un pesce e una scala. Il sole fiammeggiante e la sagoma cicciotta del pesce col grande occhio rosso, li avevo estrapolati dall’opera “Autoritratto II” che Mirò dipinse nel 1938 e che oggi è conservato a Detroit, all’Institute of Arts.
La scala… beh per la scala ho fatto vedere a Cosimo tante immagini dell’artista su questo soggetto che a lui incuriosiva (forse anche perché gli piace tanto arrampicarsi ovunque e quando vede per l’appunto una scala non può fare a meno di montarci fino in vetta!). Per Mirò rappresentava simbolicamente uno strumento per “evadere” dalla realtà e immergersi nella fantasia, in altri mondi, forme, colori, poesie… Per Cosimo la scala rappresenta un gioco che lo fa sentire più grande, “alto come un gigante…e come il babbo”. Motivi d’interesse chiaramente diversi ma Cosimo, come un artista, ha prestato la stessa attenzione nel tracciare le linee che con la fantasia lo portavano in alto, “alto fino al cielo”.